FAQ

Esistono limiti di età per sottoporsi alla Rinoplastica?

Non esistono limiti di età per sottoporsi a questo tipo di intervento, ma è preferibile aspettare la fine dello sviluppo delle strutture ossee e cartilaginee che avviene generalmente intorno ai 15-16 anni. In modo particolare nella giovane donna è possibile eseguire una rinoplastica dall’età di 15 anni, mentre nell’uomo bisogna aspettare i 16 anni, in quanto la maturazione delle strutture nel sesso maschile arriva con circa 12 mesi di ritardo rispetto a quella femminile.

Quali altri interventi possono essere eseguiti insieme alla Rinoplastica?

La rinoplastica può essere eseguita da sola o in associazione ad altre tecniche chirurgiche quali la blefaroplastica, il lifting, la mentoplastica o altri interventi di chirurgia estetica o funzionale (settoplastica).

Quali sono i rischi e le complicanze di questo tipo di intervento?

La chirurgia di rimodellamento del naso è uno degli interventi di chirurgia estetica più difficili e complessi. Quando questo tipo di intervento viene eseguito da uno specialista  esperto nel modellamento del naso e in strutture autorizzate, i risultati sono generalmente molto buoni. Si tratta comunque di una vera e propria procedura chirurgica dove le complicanze (sanguinamento, infezione) sono rare ma possono accadere. Per ridurre i rischi di complicanze è comunque fondamentale seguire esattamente i consigli e le istruzioni che vi darà il chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e causare ritardi di guarigione.

Come si svolge la visita pre operatoria?

La rinoplastica è un intervento molto personalizzato che, come tale, necessita di un’accurata visita specialistica. Durante la prima visita il chirurgo dovrà valutare la forma e le dimensioni del naso, verificare la presenza di eventuali difetti estetici e/o funzionali e illustrarvi le possibili modificazioni armoniche della forma, del profilo e dell’estetica del vostro naso. Il chirurgo dovrà inoltre valutare le vostre condizioni di salute per escludere la presenza di complicazioni (quali pressione alta, problemi di coagulazione o di cicatrizzazione) che potrebbero influire sul risultato finale dell’intervento. Al termine della visita il chirurgo, d’accordo con voi, sceglierà la forma del naso più adatta alla fisionomia e all’estetica del vostro volto. Prima dell’intervento riceverete istruzioni specifiche sull’alimentazione pre e post-operatoria e sull’assunzione di farmaci, alcool e sigarette.

Che tipo di anestesia viene praticata?

La rinoplastica viene generalmente eseguita in anestesia generale con ricovero in regine di day surgery. Solo nei casi più complessi può essere necessario un ricovero in clinica per una o due notti.

Le incisioni sono visibili?

Le incisioni sono assolutamente invisibili in quanto nascoste all’interno delle cavità nasali.

Quelle esterne sono suturate con filo particolare.

Quanto dura l’intervento?

L’intervento di rinoplastica dura circa un’ora e mezza, è del tutto indolore e termina con l’applicazione di un archetto fermato sul dorso del naso con due cerotti, e due tamponi nasali di spugna molto confortevoli che vengono rimossi in circa 24 ore.

Qual’è il decorso post-operatorio per un intervento di Rinoplastica?

Nelle 48 ore successive all’intervento di rinoplastica dovrete rimanere a. A partire dal terzo giorno potrete riprendere a svolgere una vita normale evitando però attività faticose, saune e bagni turchi, l’esposizione al sole, l’assunzione di cibi e bevande molto calde e limitando al massimo l’uso degli occhiali. Nei primi due giorni potranno apparire gonfiore ed ecchimosi intorno agli occhi. Molto raramente si possono verificare sanguinamenti che necessitano dell’uso di tamponi. Dopo sette giorni dall’intervento il chirurgo procederà alla rimozione dell’archetto e il vostro naso, inizialmente gonfio ed edematoso, assumerà giorno dopo giorno la forma armonica che era stata concordata prima dell’intervento. Un certo gonfiore potrà persistere anche per parecchie settimane soprattutto sulla punta del naso.

Che tipo di risultato si può ottenere?

La rinoplastica consente di ottenere risultati molto soddisfacenti sia per il paziente che per il chirurgo. Il risultato, generalmente molto buono e apprezzabile già dopo le prime due settimane, sarà definitivamente raggiunto a distanza di circa un anno dall’intervento.

Perché una Rinoplastica può riuscire male?

Il naso è un organo complesso con molte funzioni: odorare, riscaldare l’aria, filtrarla, umidificarla. Quando si interviene sulla forma del naso tutte queste funzioni vanno considerate, cosi come va considerato il processo di guarigione, che non è mai lo stesso per ogni paziente ed è spesso imprevedibile: la cartilagine può flettersi, le ossa possono saldarsi irregolarmente, il gonfiore può persistere anche molto a lungo ed il risultato finale può variare da persona a persona.

  • Tra le cause che più frequentemente portano ad insoddisfazione vi è una cattiva cicatrizzazione post- operatoria, oltre il tipico “look di naso rifatto” che è dovuto, in genere, ad un eccesso di rimozione di osso e cartilagine.
  • Quasi sempre chi sente la necessità di una rinoplastica secondaria è un paziente al quale il nuovo naso non è mai piaciuto e che al contempo lamenta il persistere di difficoltà respiratorie.

La Rinoplastica secondaria è più difficile?

Bisogna accettare che il più delle volte l’obiettivo della rinoplastica secondaria è il miglioramento e non la perfezione. E’ comunque innegabile che operare per la seconda volta presenti difficoltà maggiori rispetto ad un naso mai operato prima. In un paziente mai operato i differenti tessuti nasali sono disposti secondo piani che hanno le loro naturali separazioni: il chirurgo riesce facilmente a separare i vari strati per raggiungere le strutture sulle quali intervenire .Ma quando il naso è già stato operato questi piani non esistono più e quindi l’intervento è più difficile: è come se qualcuno avesse messo dentro al naso una colla per far aderire bene la pelle alle ossa e alle cartilagini sottostanti. Questo tessuto cicatriziale è molto resistente e va trattato con manovre caute ed accorte per evitare ulteriori danni. Inoltre può impedire di ottenere, specie a livello della punta nasale , la definizione e la sottigliezza dovuta.

Come riconoscere un chirurgo esperto?

Un chirurgo che esegua 1 o 2 rinoplastiche primarie al mese non è un chirurgo indicato per una rinoplastica secondaria. E’ necessaria un’esperienza che si matura eseguendo un gran numero di procedure chirurgiche nasali: oggi in Italia sono pochi i chirurghi che operano più di 50 nasi l’anno, come in tutto il mondo sono pochi quelli che ne operano più di 100.

Personalmente ho eseguito circa 900 rinoplastiche  tra primarie e secondarie

Nella Rinoplastica chi decide la forma del naso?

La scelta della forma e delle dimensioni del naso viene generalmente fatta dal chirurgo d’accordo con il paziente, cercando di rispettare più possibile la fisionomia del volto e le caratteristiche fisiche del paziente. Ad esempio, se la paziente è molto alta non è indicato fare un nasino alla francese, cioè con la punta molto sollevata in quanto la maggior parte delle persone, essendo di bassa o media statura, finirebbe per vedere solo le narici. In un uomo, poi, è preferibile fare un naso diritto anche se un po’ più importante piuttosto che un naso minuto e all’insù.

La Rinoplastica può risolvere anche problemi di respirazione?

Sì. All’intervento di una rinoplastica può essere associato, quando occorre, una settoplastica al fine di correggere la deviazione del setto o altri problemi respiratori.

Dopo quanto tempo potrò riprendere a svolgere la mia attività sportiva?

Dopo un intervento di rinoplastica è consigliabile non esporsi al rischio di traumi per almeno un mese che è il tempo occorrente perché si perfezioni il processo di ossificazione del naso.

Vorrei operarmi al naso ma non so a quale chirurgo rivolgermi. Come si fa a scegliere un bravo chirurgo?

La chirurgia di rimodellamento del naso è uno degli interventi di chirurgia estetica più difficili e complessi. Quando questo tipo di intervento viene eseguito da uno specialista  esperto nel modellamento del naso e in strutture autorizzate, i risultati sono generalmente molto buoni. Ciò che conta nella scelta del chirurgo è l’esperienza, la serietà, l’abilità e il senso estetico del chirurgo. A tal fine può essere utile informarsi sul numero di interventi eseguiti da quel professionista, vedere le foto dei pazienti operati (prima e dopo l’intervento), ed esaminare insieme le possibili modificazioni armoniche della forma, del profilo e dell’estetica del vostro naso.

Vorrei sapere se nell’intervento di Rinoplastica è sempre necessaria l’applicazione dei tamponi e se sono dolorosi?

Io, personalmente, quando eseguo una rinoplastica utilizzo tamponi interni molto “confortevoli” perché sono morbidi e li rimuovo entro 24 ore con assenza assoluta di dolore. I tamponi sono importanti per la Contenzione cioè mantengono le strutture anatomiche allineate. Rendendo stabile la forma del naso.

La rinoplastica è dolorosa? Che tipo di anestesia viene praticato?

la rinoplastica non è un intervento doloroso.

In quale struttura può essere eseguita una Rinoplastica?

La rinoplastica viene generalmente eseguita in anestesia generale con ricovero in clinica per 12 ore o per 1 notte.

Dopo una Rinoplastica, il naso può essere rioperato? E per quante volte?

Dopo un intervento di rinoplastica è possibile effettuare dei ritocchi, anche se i successivi interventi sono sempre più difficili da eseguire e i miglioramenti estetici sempre meno garantiti, soprattutto quando si tratta di ricostruire un naso che a seguito del primo intervento sia divenuto eccessivamente piccolo o scavato.

Dopo quanti giorni potrò farmi vedere in pubblico?

La risposta è molto soggettiva. Alcune persone non hanno problemi ad uscire con i cerotti e l’archetto sul naso (che verrà tolto dopo 7 giorni dall’intervento), mentre altre preferiscono aspettare che il gonfiore e l’ematoma che spesso, appaiono subito dopo l’intervento e che possono perdurare per circa 7-10 giorni, si siano completamente riassorbiti. Comunque la maggior parte dei pazienti è già presentabile subito dopo la rimozione dell’archetto.

Quando potrò rimettere gli occhiali?

L’uso degli occhiali è sconsigliato per almeno un mese. Se non è possibile utilizzare le lenti a contatto occorrerà tenere gli occhiali con la mano evitando che la montatura poggi sul naso.

Anatomicamente come è fatto il naso?

La piramide nasale, che costituisce la parte esterna del naso, è formata da un’impalcatura in parte ossea e in parte cartilaginea.  La parte ossea è costituita principalmente dalle due ossa proprie del naso, che si uniscono in alto con il processo nasale dell’osso frontale, e lateralmente con la porzione ascendente delle ossa mascellari. La parte cartilaginea è costituita oltre che dalla cartilagine quadrangolare, che forma il setto nasale, dalle cartilagini triangolari (dette anche cartilagini laterali) e dalle cartilagini della punta (dette anche cartilagini delle ali nasali o alari).  Vi sono inoltre piccole formazioni cartilaginee dette sesamoidi, di numero e grandezza variabile, poste negli spazi lasciati liberi dalle cartilagini maggiori. Le cartilagini della punta, una per lato, sono a forma di corolla e concorrono a formare le narici (crus laterale) e la colonna di sostegno della piramide nasale (crus mediale) detta columella.  I muscoli del naso agiscono sulle ali del naso, restringendo e allargando le narici: sono muscoli costrittori i muscoli triangolari e il mirtiforme, mentre hanno funzione dilatatoria i muscoli elevatori dell’ala del naso e del labbro superiore.  Le cavità nasali, o fosse nasali, si presentano come lunghi canali separati tra loro una parete osteo-cartilaginea, detta setto nasale. Comunicano anteriormente con l’esterno per mezzo delle narici e posteriormente con il rinofaringe, per mezzo delle coane. Il setto nasale è costituito, posteriormente, da una parte ossea e, anteriormente, da una parte cartilaginea.  La parte ossea è formata dalla lamina perpendicolare dell’etmoide e dal vomere, da parte dell’osso mascellare e palatino. La parte cartilaginea che si unisce ai margini liberi delle lamine ossee suddette, completa il setto in avanti ed è costituita da una lamina che, per la sua forma prende il nome di cartilagine quadrangolare del setto, e dalla crus mediale della cartilagine alare detta columella.  La parete laterale delle fosse nasali è una delle parti più importanti per la respirazione; in essa, infatti, si trovano i turbinati e i meati: in questi ultimi sboccano i seni paranasali, le cellule etmoidali e il canale naso-lacrimale.  I turbinati sono delle formazioni rilevate, allungate dall’avanti all’indietro, disposti in piani sovrapposti e sono costituiti da tessuto mucoso e tessuto osseo. Hanno la funzione di umidificare l’aria che entra dalle fosse nasali prima che arrivi nel rinofaringe. I turbinati sono quattro per ciascun lato e sono denominati (dal basso verso l’alto): turbinato inferiore, turbinato medio, turbinato superiore e turbinato supremo (non sempre presente). Nello spazio sottostante ciascun turbinato si trova un meato che prende il nome dal turbinato che lo sovrasta (meato inferiore, medio e superiore).  Il naso ha una funzione respiratoria e olfattiva. Per quanto concerne la funzione respiratoria, l’aria inspirata, una volta entrata nelle cavità nasali, segue un preciso tragitto: dopo aver subito l’influenza della forma e dell’orientamento delle narici, l’aria attraversa la regione pre-turbinale, sfiora la testa del turbinato inferiore e si dirige verso il meato medio, passa al di sotto del turbinato medio e fuoriesce attraverso le coane.  Questo flusso d’aria si infrange contro il turbinato inferiore e medio e forma dei vortici di cui uno segue il meato inferiore e un altro risale nella regione olfattoria. Quest’ultima corrente è di grande importanza per la percezione olfattiva. In fase espiratoria, l’aria segue la stessa via di quella inspiratoria, passando principalmente lungo il meato inferiore.  Per quanto concerne la funzione olfattiva, le cellule sensoriali dell’olfatto sono neuroni bipolari specializzati nella ricezione degli odori e sono poste nella parte superiore del setto nasale, al di sopra del turbinato superiore o supremo. L’essere umano può distinguere tra i 2.000 e i 4.000 odori.

Call Now Button